In uno spazio piccolo e compatto, via Maroncelli, 12 a Milano, Sophie e Martina hanno radunato i pezzi fondamentali dell’Archivio Picone.
I tessuti vintage sono la colonna portante della collezione, sia come qualità dei filati che varietà di pattern e varianti colore.
“Sono la fonte principale per la nostra ispirazione. Abbiamo anche parecchi abiti dell’epoca, che ci riportano a quegli anni in cui la moda era esclusivamente un prodotto sartoriale, dove si vede ancora la mano che rifinisce con estrema cura ogni singolo capo”.
Gli oggetti in ceramica: piatti, vasi e set da tavola, sono la personificazione della nostra storia. Il soggetto che si muove nell’universo Picone, che a sua volta egli crea.
Sul vaso busta si presta ad una decorazione grafica, precisa e asciutta, anch’essa declinata in varie formule geometriche, come sui piatti e sedie.
Il vaso_omino esce dalla rigidità grafica e si anima (la testa ruota, l’espressione cambia), oppure si presta a semplice vaso da fiori.
Le stampe grafiche sono la storia di Giuseppe prima di Studio Picone, quando a metà degli anni cinquanta disegnava per altri ed esponeva le sua ceramiche a Milano, alla Triennale.
Sono circa duecento disegni a tempera, tutti della stessa dimensione, centrati in un foglio formato A4. (29,7 x 21 cm.)
La precisione con la quale sono stati realizzati ci ha permesso di ingrandirli e riprodurli in serie da cinquanta per ogni disegno.
Martina Bersani, nipote di Giuseppe, dopo un diploma allo IED in disegno di accessori con una tesi sul lavoro di suo nonno realizza per il nuovo Studio Picone Roma i modelli base della collezione.
Dominique Giroud, la moglie, dal 1972 al 2008 ha lavorato insieme a lui, realizzando le varianti colore dei patterns che Giuseppe disegnava in negativo/positivo, e creando i modelli degli abiti ed accessori per Studio Picone Roma.
Sophie Morichi, figlia di Dominique, coordina le operazioni di “rilancio” del marchio.